Literature
Il mare che fuggo
Il mare che fuggo
Scheletri di alberi barcollanti,
assopiti:
relitti morti, senza nome
e senza memoria
che solcano queste acque
putride di fanghi ed erbe.
Qui, in questo limbo,
dove neanche il cielo
vuol specchiarsi, non più.
Non su questa quotidianità
morta.
Ti sorprendo, sole,
a voltarci le spalle
dietro le nubi sporche e gonfie.
Vorrei poter anch'io
far come te.
Staticità di un paradiso
per molti: l'inferno
dal quale sempre più anelo
fuggire.
Allontanarmi dalla mia casa
verso un porto meno sicuro,
coste lontane, sconosciute
che di me non conoscono
niente.
Il mio mare. Fango.
Questa mia tempesta
perenne,
il